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Chi Siamo

Dominio collettivo di Collelungo Sabino

Tradizione
Comunità

Dominio collettivo di Colle lungo

 L’Ente agrario, eretto sul finire del 1917, è un ente esponenziale della comunità collelunghese, titolare di diritti di uso civico e di beni di collettivo godimento, preesistenti allo Stato italiano e considerati come proprietà intergenerazionale.

Dominio Collettivo, che ha personalità giuridica di diritto privato ed autonomia statutaria e gode del riconoscimento della  Repubblica italiana ( art. 1 L. 168/2017), amministra il complessivo patrimonio collettivo in modo produttivo,  sostenibile  e nell’interesse della collettività titolare di esso. Esso non persegue scopo di lucro ed  opera per la tutela, la promozione e la valorizzazione  dell'ambiente,  la conservazione della biodiversità e la promozione delle pratiche agricole sostenibili

Organigramma

Custodi del Patrimonio Sabino

Dominio collettivo di Collelungo è pilastro fondamentale nella conservazione e valorizzazione del territorio sabino. Gestiamo risorse naturali preziose, promuovendo cultura e sostenibilità ambientale.

Vitali
Tradizionali
Sostenibili
Innovativi

Progetti Territoriali

L’ente agrario è impegnato nella realizzazione di di diverso progetti di sostegno alla comunità.

  1. Il territorio della comunità collelunghese ha visto per secoli praticare l’olivicoltura specializzata che da un prodotto di altissima qualità. Oggi esso, frammentato in moltissimi fondi,   è interessato da estesi fenomeni di abbandono dovuti al progressivo  spopolamento e all’abbandono delle pratiche agricole. Inoltre esso è gravato da vincoli di  diverso grado imposti a tutela e protezione della Sorgente Le Capore, che insieme a quella del Peschiera, alimenta il sistema acquedottistico posto a servizio di Roma Capitale. A motivo di ciò l’Ente agrario è impegnato ad estendere la pratica dell’agricoltura biologica, l’unica compatibile con i vincoli, e a fronteggiare l’abbandono degli oliveti con la costituzione dell’ Associazione fondiaria per avviare la ricomposizione fondiaria come premessa di una gestione sostenibile dell’olivicoltura.
  2. Il territorio della comunità è lambito dal fiume Farfa, da cui si traevano diverse “utilitas”: un mulino, lavaggio dei panni, la fruizione ambientale da parte di bambini e giovani. Oggi esso  è stato individuato come sito di importanza comunitaria e zona di protezione speciale (Natura 2000) (SIC/ZPS IT6020018) (cfr. all. 15) per la sua alta valenza ambientale e sulla base della presenza di specie animali, vegetali e habitat tutelati dalle Direttive comunitarie 79/409/CEE «Uccelli », sostituita dalla Direttiva 2009/147/CE, e 92/43/CEE «Habitat». L’area protetta del SIC investe i comuni di Castelnuovo di Farfa, Salisano, Poggio Nativo, Frasso Sabino, Mompeo, Casaprota, Poggio S. Lorenzo, Montenero Sabino, Montopoli in Sabina.
    L’Ente agrario è impegnato, oltre che nella gestione dei boschi di proprietà,  sia nel recupero dei suoi diritti di uso civico sia nella  educazione ambientale e, in prospettiva, nella cogestione del SIC e  delle antiche sorgenti pubbliche rurali.
  3. La storia della comunità collelunghese e la cultura da essa elaborata nel corso dei secoli costituiscono risorse fondamentali su cui l’Ente agrario fonda la sua azione anche per assicurare e garantire la continuità della   stessa, posta in percolo dal progressivo spopolamento e senilizzazione della popolazione.

Pertanto esso è impegnato in due azioni fondamentali:

  1. realizzazione dell’ atlante del patrimonio immateriale della Comunità  per la tutela e valorizzazione  della      cultura della comunità
  2. ricognizione, riconoscimento, tutela e valorizzazione dei  beni storici della comunità: la Strada Romana, le emergenze archeologiche, i resti delle  mura  del “Castrum Collis longi” , le chiese e cappelle rurali, il centro storico ed  i palazzi pubblici della comunità.

Scorci e paesaggi